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I Metodi d’Azione come strumenti formativi in ambito educativo


Quando parliamo di Metodi d'Azione ci riferiamo a strumenti e metodologie derivanti da una epistemologia che si riconduce alle opere dello psichiatra J.L. Moreno: Psicodramma, Sociodramma, Sociometria, Role Playing e Role Training e alle opere del regista e psicodrammatista J. Fox : Playback Theatre


Caratteristica comune di queste metodologie è l’esperienza che avviene attraverso la condivisione di narrazioni autobiografiche e soggettive e la messa in azione delle stesse nel qui ed ora dell’esperienza gruppale.


Le dinamiche espressive e relazionali promosse attraverso Metodi d'Azione permettono di accompagnare in maniera rispettosa ed empatica le persone in un processo di coinvolgimento attivo ove si valorizza l’esperienza umana e/o professionale di ciascuno e consentono ai singoli ed ai gruppi di esprimere le diverse dimensioni (emotive, cognitive e corporee) che li attraversano, stabilendo dei collegamenti tra di esse.


In questi anni, a cavallo della pandemia, l’Associazione NODI ha sperimentato il Playback Theatre ed i Metodi d’Azione all’interno di diversi percorsi rivolti al mondo dell’educazione: percorsi di formazione, di supervisione e di accompagnamento alle equipe educative di Nidi e Scuole dell’Infanzia e momenti di incontro dedicati ai genitori.

In tempi di covid molti di questi percorsi si sono sviluppati anche attraverso modalità on line.

Il Playback Theatre si è dimostrato un ottimo dispositivo per consentire a gruppi di insegnanti (dalle 20 alle 100 persone) di condividere vissuti e storie legati alla propria esperienza lavorativa: nei momenti di riapertura dei servizi post covid è stato un prezioso spazio in cui condividere e risuonare delle ansie e delle difficoltà legate all’evento pandemico, alle sue conseguenze a livello personale e sociale ed ai timori del ritorno in presenza; nei momenti di chiusura di anno scolastico ed educativo è stata una possibilità per ritrovarsi a raccogliere ed accogliere gli strascichi dell’anno con le sue fatiche ed i suoi successi; nei momenti di ritornata normalità vi è stata la possibilità di mettere in gioco e condividere un ventaglio di esperienze e di aspetti più fini legati alla propria esperienza professionale (le emozioni, gli sguardi, la propria storia, i compagni di viaggio, … ) e fondanti la motivazione, i valori, la passione, la resilienza di ciascuno.


Anche negli incontri rivolti a genitori, categoria in questi anni particolarmente penalizzata ed isolata, il Playback Theatre si rivela uno strumento molto duttile ed efficace nel permettere la condivisione di pensieri, preoccupazioni, dubbi, gioie… legate al proprio ruolo genitoriale ed educativo. Il poter vedere restituita la propria esperienza ed il risuonare in quella dei “colleghi” genitori crea un senso di disponibilità a condividere maggiormente e a mettere in discussione le dinamiche familiari, uscendo dalla gabbia data dal timore del giudizio degli altri e della presunta impossibilità di essere compresi ed aprendosi così alla possibilità di vedere nuove sfaccettature e possibilità creative di evoluzione del proprio stato.


Molto spesso, per il personale scolastico ed educativo, l’intervento di Playback Theatre è stato solo un tassello, una parte di una proposta formativa più articolata gestita con Metodi d’Azione: un momento di inizio in grande gruppo che viene poi seguito da percorsi di accompagnamento, di supervisione o di formazione più o meno articolati e destinati a singole equipe o a piccoli gruppi omogenei; oppure un momento conclusivo in plenaria di percorsi svolti durante l’anno dalle varie equipe; oppure, ancora, un momento destinato a raccogliere vissuti ed esperienze richiamati da una giornata formativa vissuta insieme.

I percorsi formativi sviluppati attraverso Metodi d’Azione in questi ambiti sono stati caratterizzati da una forte matrice laboratoriale ed esperienziale che ha messo in contatto principalmente con la manutenzione di diversi aspetti del proprio ruolo professionale e con la possibilità di sviluppare le proprie competenze relazionali.

Accompagnamento e supervisione, attraverso incontri gestiti con modalità socio-psicodrammatiche e spalmati durante l’anno, hanno invece dato risposta al bisogno di rafforzamento delle relazioni all’interno delle equipe educative (mortificato nei periodi in cui era necessario lavorare in “bolle”) e di gestione delle dinamiche e delle difficoltà relazionali legate all’ambito lavorativo. Le esperienze, le emozioni, le sperimentazioni hanno avuto un loro specifico spazio di accoglienza, pensato e voluto per offrire al personale educativo uno strumento di cura e di supporto personale e gruppale.


Queste esperienze hanno confermato quanto attraverso i Metodi d’Azione ed il Playback Theatre sia possibile mettere in contatto emotivo le persone con gli aspetti fondanti il proprio ruolo professionale o sociale attraverso la condivisione delle proprie esperienze quotidiane. Le storie ed i vissuti che emergono, lo scambio e la condivisione diventano occasione per ricercare quel filo rosso che favorisce maggior comprensione di sé e dell’altro, aprendo a riflessioni e a maggiori consapevolezze.

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